Nino Galizzi (1891 - 1975)
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Biografia Nino Galizzi
Nino Galizzi (Bergamo 1891 - 1975) è stato uno scultore italiano del XIX secolo.
Studia dapprima presso la Scuola d'Arte Applicata Andrea Fantoni, poi all' Accademia Carrara di Bergamo, dove frequenta il corso di pittura e la scuola del nudo.
Prima di essere chiamato alle armi nel 1915, compie alcuni viaggi a Roma, Firenze, probabilmente anche a Venezia, forse per visitare musei ed esposizioni di arte contemporanea.
La sua partecipazione ad una mostra nazionale risale al 1923 (la Quadriennale di Torino); l'artista si dedica in questo periodo soprattutto al genere ritrattistico e alla tematica del frammento, che svilupperà poi dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta.
La sua prima commissione in campo monumentale è del 1920-21: le maschere per la fontana del Campo Polisportivo di Bergamo (gessi); successivamente l'artista esegue anche la lapide per i ferrovieri bresciani caduti in guerra (1926).
Dagli anni Trenta l'attività di Galizzi in ambito pubblico si intensifica, con risultati alterni.
Sono di carattere esplicitamente epico le due statue bronzee raffiguranti l'Italia etrusca e l'Italia romana, realizzate per il Palazzo delle Poste di Bergamo fra il 1931 e il 1932.
Negli anni seguenti l'artista realizza un altorilievo in marmo per il Palazzo di Giustizia di Milano (1938-39); il Crocefisso per il salone d'onore dell'ospedale Maggiore di Milano (1939); tre altorilievi con i "grandi bergamaschi" per la Casa del Fascio di Bergamo (1939).
Tra il 1951 e il 1965 ed oltre Galizzi dà vita ad un ciclo di opere molto originali (frammenti plastici, passi di danza, forme, grovigli di forme, nudi femminili distesi) che espone poi nelle mostre della Permanente (1959-1962) e alla Biennale di Milano (1960).
Tra gli ultimi lavori monumentali ricordiamo la grande "fantasia' in bronzo Eolo e le stagioni, realizzata per la villa Monteverdi di Bratto (1967).
In seguito Galizzi si dedica soprattutto all'esecuzione di opere di piccolo formato, lavorando con impegno fino agli ultimi anni di vita.
Dopo la sua morte, avvenuta nel 1975, il Comune di Bergamo ha organizzato una grande mostra postuma, ospitata dal Palazzo della Ragione (1976).
FONTE: Scultura italiana del primo Novecento
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